Un anno dopo alla nascita della fotografia nasceva Giovanni Verga, nel 1840.
Già a nove anni Verga vede lo zio scattare foto e da giovanissimo si serve di uno dei più rudimentali prototipi di macchina per le sue prime esperienze. Altri modelli di macchine fotografiche furono visti da Verga nei suoi soggiorni a Milano e Firenze.
Verga fu influenzato dal suo amico e scrittore Luigi Capuana, che già dal 1863 si era avvicinato alla fotografia, anche se la prima foto di cui Verga fu autore risale al 1878.
Nel 1966 nell’abitazione di Catania di Giovanni Verga furono ritrovati in un vecchio armadio più di 400 negativi fotografici.
La produzione fotografica ritrovata è stata suddivisa generalmente in tre gruppi, a seconda dei soggetti ritratti. Il primo è quello in cui lo scrittore raffigura la sua famiglia, i suoi colleghi e amici o lui stesso. Un altro è quello in cui Verga rappresenta l’ambiente siciliano. L’ultimo è quello dei paesaggi del Nord.
Nonostante il gran numero di negativi recuperati dalla casa di Verga, buona parte della produzione fotografica dello scrittore deve essere andata perduta. I negativi infatti sono stati ritrovati con molte note aggiuntive nelle quali Verga annotava soggetti, luoghi e date. Di alcuni anni non si hanno foto, ed è per questo che vi è la presunzione che manchino delle fotografie alla produzione dello scrittore.
Dopo il ritrovamento delle foto di Verga, la critica si interrogò su quale dovesse essere il collegamento fra la produzione letteraria e quella fotografica e si crearono due posizioni.
Da una parte vi era chi percepiva la fotografia come modello per la scrittura di Verga, sottolineando la frequente mancanza di colori nei suoi racconti e la preferenza per il bianco e il nero. Da un altro punto di vista vi era chi vedeva la fotografia separata dalla scrittura come se la grandezza dei capolavori potesse in qualche modo essere sminuita dall’ispirazione di un’arte ritenuta “minore” come la fotografia.
In quegli anni la fotografia era diventata una specie di moda presso nobili, intellettuali e persone facoltose. Anche gli altri scrittori veristi ed amici di Verga erano appassionati di fotografia. Anche per questo motivo l’attività fotografica dello scrittore verista è stata considerata dalla critica come un semplice passatempo, senza alcuna influenza sulla sua produzione letteraria.